L’olio extravergine di oliva rappresenta uno dei prodotti fondamentali della dieta mediterranea.
Possiede un importante ed indiscusso valore nutrizionale per la composizione chimica e le caratteristiche organolettiche esaltate dal suo impiego come condimento.
Secondo le leggi vigenti, gli oli di oliva sono suddivisi nelle seguenti categorie merceologiche:
- olio extra vergine di oliva, estratto per semplice molitura delle olive e avente un’acidità massima dello 0,80%, che può considerarsi il prodotto qualitativamente migliore;
- olio vergine di oliva, anch’esso ottenuto per semplice molitura delle olive, avente un’acidità massima del 2%;
- olio di oliva, con acidità non eccedente l’1,5%, ottenuto dalla miscela di “olio di oliva raffinato” e di oli vergini (extra vergine, vergine, vergine corrente);
- olio di sansa di oliva, ottenuto dalla miscela di “olio di sansa raffinato” e di oli vergini, anch’esso con acidità non superiore all’1,5%.
In aggiunta ai precedenti, nella vigente legislazione ci sono altri tipi di oli che non sono però ammessi al consumo diretto:
- olio di oliva vergine corrente
- olio di oliva vergine lampante
- olio di oliva rettificato
- olio di sansa di oliva greggio
- olio di sansa di oliva rettificato